Al museo della guerra di Rovereto le fotografie dell'assedio di Sarajevo

In mostra le immagini scattate dal fotoreporter Mario Boccia durante il lungo assedio

Al museo della guerra di Rovereto le fotografie dell'assedio di Sarajevo
Mario Boccia
Sono fotografie scattate a Sarajevo tra il 1992 ed il 1996, nei lunghi giorni dell’assedio e nei mesi immediatamente successivi, le protagoniste della mostra "Sarajevo 1992-1996. L'assedio più lungo".
Immagini scattate dal fotogiornalista, Mario Boccia che ha scelto di lavorare sulla resistenza civile della città, cercando di raccontare il dramma senza mostrare il sangue. Come ha detto Benjamina Karić, sindaca di Sarajevo, bambina durante l’assedio, Boccia ha “fotografato la vita, non solo la guerra”.
La mostra è stata voluta dal Museo Storico Italiano della Guerra e Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e offre una lucida analisi dell’impatto della guerra su persone, società e cultura e offre uno strumento per sviluppare una coscienza critica rispetto alla storia dei conflitti.

Il Museo della Guerra da alcuni anni ha allargato la propria attenzione anche alla seconda metà del Novecento, con iniziative espositive e culturali che affrontano fenomeni complessi, proponendosi come un luogo aperto al pubblico per interpretare e decodificare i conflitti.  Da anni collabora con Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa proponendo alle scuole percorsi relativi ai conflitti nell’area balcanica e nei paesi del Mediterraneo, sulla nascita dell’Unione Europea e sui valori sui quali essa si fonda.

La scelta di curare questa mostra fotografica dedicata all’assedio di Sarajevo nasce dunque dalla volontà di raccontare un conflitto recente, abbracciando una funzione del museo che è anche quella di luogo di interpretazione del presente.

Una sezione della mostra è dedicata anche alle iniziative di solidarietà che videro coinvolti associazioni e cittadini in diversi paesi europei, tra i quali l’Italia. A fianco alle immagini che testimoniano le iniziative umanitarie e le marce della pace (la “Marcia dei 500” nel dicembre 1992 e “Mir Sada” dell’agosto 1993 organizzate dall’associazione “Beati i Costruttori di Pace”) sono esposti in mostra alcuni oggetti raccolti da Ambrogio Paraboni, un cittadino italiano che svolse numerosi viaggi umanitari in Bosnia Erzegovina negli anni Novanta e che la famiglia ha recentemente voluto donare al Museo.

 Mario Boccia ha lavorato per vent’anni in scenari di guerra e povertà in Europa, Africa, America Latina e Medio Oriente, cercando di individuare segnali di speranza anche nelle situazioni più disperate. È stato corrispondente e inviato de “il Manifesto” da Sarajevo, Belgrado, Pristina, Skopje, Dyarbakir e Baghdad. Le sue foto sono state utilizzate per promuovere campagne di solidarietà di varie ONG, organizzazioni no-profit, e Agenzie delle Nazioni Unite.
SARAJEVO 1992-1996. L'ASSEDIO PIÙ LUNGO FOTOGRAFIE DI MARIO BOCCIA, sarà inaugurata al museo della guerra di Rovereto mercoledì 16 novembre alle 18 alla presenza del fotografo Mario Boccia.